Attenti alle diete, troppi carboidrati (o troppo pochi) aumentano il rischio di mortalità

Le diete a basso e alto contenuto di carboidrati sono associate a un maggior rischio di mortalità per tutte le cause. A conferma della massima che recita "il giusto sta nel mezzo", per migliorare la salute a lungo termine è risultato più utile un consumo moderato di carboidrati, a cui è associato il più basso rischio di mortalità.

Le diete a basso e alto contenuto di carboidrati sono associate a un maggior rischio di mortalità per tutte le cause. A conferma della massima che recita “il giusto sta nel mezzo”, per migliorare la salute a lungo termine è risultato più utile un consumo moderato di carboidrati (intorno al 50% dell’apporto energetico), a cui è associato il più basso rischio di mortalità. Meglio ancora se accompagnato da proteine e grassi di origine vegetale. E’ quanto emerge da uno studio osservazionale pubblicato di recente sulla rivista Lancet Public Health.

Le diete a basso e alto contenuto di carboidrati sono associate a un maggior rischio di mortalità per tutte le cause. A conferma della massima che recita “il giusto sta nel mezzo”, per migliorare la salute a lungo termine è risultato più utile un consumo moderato di carboidrati (intorno al 50% dell’apporto energetico), a cui è associato il più basso rischio di mortalità. Meglio ancora se accompagnato da proteine e grassi di origine vegetale. E’ quanto emerge da uno studio osservazionale pubblicato di recente sulla rivista Lancet Public Health.

Invitati a interpretare i risultati con cautela per non giungere a conclusioni troppo radicali e generalizzate, gli autori hanno fatto presente che in effetti le diete povere di carboidrati non sono tutte uguali.

Mentre quelle che dipendono in gran parte dalle proteine e dai grassi animali sono correlate a un rischio di mortalità più elevato rispetto a una assunzione moderata di carboidrati, quelle povere di carboidrati costituite principalmente da proteine e grassi vegetali sono associate a una vita più lunga.

«I nostri risultati suggeriscono un’associazione a lungo termine negativa tra l’aspettativa di vita e le diete a basso e alto contenuto di carboidrati, quando non si tiene conto delle fonti alimentari», scrivono Sara Seidelmann, del Brigham and Women’s Hospital a Boston, Massachusetts, e colleghi. Considerando che i dati forniscono anche prove per scoraggiare le diete a basso contenuto di carboidrati ma con nutrienti di origine animale, «la sostituzione dei carboidrati con grassi e proteine di origine vegetale potrebbe essere considerata un approccio a lungo termine per favorire un sano invecchiamento» affermano.

Studio prospettico di coorte

Per l’analisi, i ricercatori hanno preso in esame i dati dello studio prospettico osservazionale in corso denominato ARIC (Atherosclerosis Risk in Communities) sui fattori di rischio cardiovascolare in quattro comunità statunitensi. La popolazione dello studio comprendeva 15.428 adulti, di età compresa tra 45 e 64 anni, che all’arruolamento hanno completato un questionario sulla frequenza degli alimenti assunti tra il 1987 e il 1989 e alla terza delle cinque visite di follow-up successive.
Sono stati esclusi dall’analisi i partecipanti senza informazioni dietetiche complete e coloro che hanno riportato un consumo calorico estremo, definito come inferiore a 600 o superiore a 4200 kcal/giorno per gli uomini e inferiore a 500 o superiore a 3600 kcal/giorno per le donne. I ricercatori hanno utilizzato un database di sostanze nutritive standardizzato per ricavare l’assunzione di nutrienti dai questionari dei partecipanti, con un follow-up mediano di 25 anni
Il modello statistico multivariato rettificato ha mostrato un’associazione a forma di U tra la percentuale media di energia consumata da carboidrati (48,9%) e la mortalità. Il rischio più alto è stato osservato nei partecipanti con il minor consumo di carboidrati, mentre il più basso è stato osservato negli individui con un’assunzione moderata di carboidrati, tra il 50% e il 55% dell’apporto energetico.

Risultati confermati da una meta-analisi

Per supportare i risultati, i ricercatori hanno ampliato una precedente meta-analisi pubblicata nel 2012 in cui sono stati inclusi lo studio corrente in aggiunta ad altri due. In totale, la meta-analisi ha riguardato oltre 430mila partecipanti in otto studi di coorte, dei quali è stata valutata l’assunzione di carboidrati.

Come nello studio ARIC, rispetto a un consumo moderato di carboidrati, il rischio di mortalità per tutte le cause nella popolazione aggregata era significativamente maggiore tra i soggetti con basso consumo di carboidrati, definito come meno del 40% dell’apporto energetico (HR 1,20; p<0,0001) e tra quelli con alto consumo di carboidrati, definito come oltre il 70% dell’apporto energetico (HR 1,23; p<0,0001).

Inoltre è emerso un aumento della mortalità quando i carboidrati venivano sostituiti da grassi e proteine derivati dagli animali e una diminuzione quando queste sostituzioni erano basate sui vegetali. «Questi dati suggeriscono che la fonte di grassi e proteine che sostituiscono i carboidrati potrebbe influire sul rapporto tra assunzione di carboidrati e mortalità», scrivono gli autori.

Meglio evitare le diete estreme

In un commento di accompagnamento, Andrew Mente e Salim Yusuf, della McMaster University, in Ontario, Canada, invitano alla prudenza e sostengono che le conclusioni tratte su un apporto energetico del 50% tramite carboidrati sono “eccessivamente semplicistiche”. «Ci sono cibi ricchi di carboidrati, come i legumi, che sembrano avere un effetto protettivo, mentre altri, come il riso raffinato, potrebbero non esserlo se assunti in quantità elevate» ha affermato Yusuf.

Ha aggiunto che questo risultato, pur non avendo al momento implicazioni cliniche specifiche, vale come indicazione a evitare le diete estreme. «Le persone non devono adottare eccessi dietetici di nessun tipo. Quindi niente carboidrati troppo bassi e nemmeno quantità minime di grassi o di sale», ha detto. «Il settore nutrizionale è pieno di estremi, spesso senza nessuna prova a sostegno».

Bibliografia

Seidelmann SB et al. Dietary carbohydrate intake and mortality: a prospective cohort study and meta-analysis. Lancet Public Health. 2018 Aug 16

• Davide Cavaleri

fonte:

PHARMASTAR

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