Complicanze del diabete di tipo 1, uno studio olandese svela il ruolo del microbioma intestinale

Il microbioma intestinale svolge un ruolo importante nel diabete di tipo 1.

Il microbioma intestinale svolge un ruolo importante nel diabete di tipo 1 (DM1), specie per quanto riguarda i soggetti con malattia di lunga data e nefropatia diabetica, ma anche nei casi di scarso controllo glicemico con elevati valori di HbA1c, nella retinopatia diabetica e in altre complicanze micro e macrovascolari.

Ecco quanto emerge da uno studio coordinato da Ranko Gacesa, dello University Medical Center Groningen (UMCG), Paesi Bassi, e presentato a Vienna durante i lavori del meeting United European Gastroenterology (UEG). «I nostri dati suggeriscono un legame tra il controllo glicemico nella progressione del DM1 e il microbioma» scrivono gli autori. «Quindi, se rendiamo l’ambiente intestinale più sano, per esempio con probiotici o una dieta controllata, potremmo ottenere un migliore controllo del diabete in termini di risposta all’insulina» afferma Gacesa, ricordando che è già stato dimostrato un legame tra microbioma intestinale, diabete tipo 2 e obesità, mentre si sa molto meno su eventuali rapporti tra il microbioma intestinale, il DM1 e le sue complicanze. «Le sue manifestazioni cliniche sono simili a quelle del DM2, in quanto viene persa la capacità di metabolizzare lo zucchero, ma il meccanismo fondamentale sottostante, l’autoimmunità, è molto diverso in termini fisiopatologici» riprende l’autore, che assieme ai colleghi si è chiesto se esistessero differenze nel microbioma nelle persone con DM1 rispetto a quelle senza la patologia. Per rispondere alla domanda sono stati usati i dati di un programma di ricerca con sede nei Paesi Bassi che segue pazienti con DM1, osservando principalmente le basi genetiche della malattia, ma ottenendo anche campioni biologici, comprese le feci per la ricerca sul microbioma. I risultati? Rispetto ai non diabetici il microbioma delle persone con DM1 è disbiotico, con un aumento dei patogeni opportunisti (Clostridiales e Oscillibacter) e una riduzione dei commensali (Dorea sp, Bifidobacterium specie, Alistipes putredinis e Prevotella copri). «È importante sapere se esiste un microbioma disbiotico nell’intestino di una persona con DM1 in termini di prevenzione delle complicanze: una popolazione batterica modificata potrebbe scatenare fattori infiammatori e immunomodulatori che peggiorerebbero la malattia» concludono gli autori.

EUG week 2022
https://programme.ueg.eu/week2022/#/details/presentations/1589

 

Fonte: Doctor33

fonte:

Doctor33

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