Diabete di tipo 1, miglior controllo glicemico postprandiale con insulina per via inalatoria senza incidere sulla durata dell’ipoglicemia

Nei pazienti adulti con diabete di tipo 1 l'insulina per inalazione ha migliorato i livelli glicemici postprandiali, ha ridotto la variabilità giornaliera del glucosio e l'ipoglicemia rispetto all'insulina a somministrazione multipla, secondo i risultati di uno studio pilota pubblicato su Diabetes Technology & Therapeutics.

Nei pazienti adulti con diabete di tipo 1 l’insulina per inalazione ha migliorato i livelli glicemici postprandiali, ha ridotto la variabilità giornaliera del glucosio e l’ipoglicemia rispetto all’insulina a somministrazione multipla, secondo i risultati di uno studio pilota pubblicato su Diabetes Technology & Therapeutics.

«Idealmente, l’uso di un’insulina prandiale ad azione ultrarapida che imita il profilo temporale della normale secrezione di insulina e della fisiologia umana ridurrà le escursioni glicemiche postprandiali senza alcuna ipoglicemia ritardata», hanno scritto Halis Kaan Akturk, dell’Università del Colorado a Denver e colleghi. «L’effetto più rapido e la minor durata dell’insulina inalatoria rispetto agli analoghi dell’insulina ad azione rapida, può fornire ai pazienti un approccio flessibile per ottimizzare il controllo postprandiale della glicemia senza un aumento del rischio di ipoglicemia».

L’insulina Technosphere (TI) è una formulazione in polvere secca di insulina umana ricombinante, adsorbita su microparticelle di Technosphere per inalazione orale. Ha un inizio d’azione più rapido (circa 12 minuti) e durata d’azione più breve (circa 2 ore) rispetto agli analoghi dell’insulina ad azione rapida attualmente disponibili (aspart, lispro o glulisine), con un picco di 35-45 min dovuto in gran parte al suo rapido assorbimento attraverso i polmoni.

Uno studio pilota
Per valutare l’effetto della TI rispetto agli analoghi dell’insulina sottocutanei ad azione rapida, è stato condotto un trial clinico pilota in aperto, randomizzato e multicentrico della durata di 4 settimane, che ha arruolato da giugno a dicembre 2017 60 adulti con diabete di tipo 1 da almeno 6 mesi. Tutti i partecipanti avevano una HbA1c tra 6,5% e 10%, una dose di insulina stabile da almeno 3 mesi e utilizzavano insulina degludec o glargine come insulina basale.

I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale all’insulina per via inalatoria (TI) o insulina aspart (aspart), un analogo sintetico ad azione rapida. Durante le 4 settimane dello studio, i partecipanti indossavano monitor continui del glucosio (CGM) in tempo reale e sono stati sottoposti a sette visite di follow-up.

Aumento del glucosio postprandiale ma non dell’ipoglicemia
Utilizzando l’analisi di regressione lineare dei dati del CGM, i ricercatori hanno osservato variazione della glicemia della glicemia (p=0,01) e una percentuale di tempo trascorso in ipoglicemia (HbA1c
Il gruppo TI è stato ulteriormente segmentato in base all’aderenza al protocollo dello studio. I ricercatori hanno osservato un tempo più lungo del glucosio nel range corretto (p=0,009) e un minor tempo in iperglicemia (p=0,045) nel gruppo TI-aderente rispetto al gruppo aspart. Il gruppo TI-aderente aveva anche un livello di glucosio postprandiale più basso rispetto al gruppo aspart (p=0,05), ma un livello relativamente simile rispetto a quello TI-non aderente.

Le maggiori differenze nei livelli di glucosio postprandiale tra i gruppi TI e aspart si verificavano da 60 a 90 minuti dopo il pasto, con livelli crescenti durante la prima ora dopo un pasto nel gruppo aspart e livelli decrescenti fino al valore minimo nel gruppo insulina, in particolare quello TI-aderente.

Effetti diversi a seconda dell’orario del pasto
I ricercatori hanno anche analizzato gli effetti dei due tipi di trattamento in base al momento del pasto. Sebbene i livelli di glucosio postprandiale fossero più bassi nel gruppo TI a colazione (p=0,04) e a pranzo (p=0,001), non si aveva significatività a cena (p=0,75).

«Tra le possibili ragioni di questo risultato a cena c’è la paura dell’ipoglicemia durante la notte, un’esperienza che potrebbe essere evitata utilizzando un’insulina con una durata d’azione più lunga», hanno scritto gli autori. «Tuttavia, dato che la stragrande maggioranza dei pazienti con diabete di tipo 1 utilizza un analogo insulinico sottocutaneo ad azione rapida, molti potrebbero essere reticenti ad assumere correzioni postprandiali nel corso della giornata. Dato che l’insulina per inalazione ha una durata più breve e un profilo d’azione più rapido rispetto alle insuline iniettabili attualmente disponibili che si usano durante il pasto, potrebbe offrire un vantaggio sia per ridurre il rischio di ipoglicemia notturna sia per favorire maggiormente l’uso di dosi supplementari o correttive prima di andare a dormire».

Il team ha concluso che «l’uso appropriato della TI all’ora dei pasti con dosaggio supplementare migliora il controllo del glucosio prandiale senza alcun aumento del tempo in ipoglicemia o aumento di peso nei pazienti con diabete di tipo 1 in trattamento con dosi multiple giornaliere di insulina. Gli esiti del trial supportano uno studio più ampio per confermino i risultati»

Bibliografia

Akturk HK et al. Improved Postprandial Glucose with Inhaled Technosphere Insulin Compared with Insulin Aspart in Patients with Type 1 Diabetes on Multiple Daily Injections: The STAT Study. Diabetes Technol Ther. 2018 Oct;20(10):639-647

fonte:

PHARMASTAR

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