Diabete di tipo 1, quasi il 20% degli adulti soffre di neuropatia autonomica diabetica sintomatica

Circa un adulto su cinque con diabete di tipo 1 riferisce di avere neuropatia autonomica diabetica sintomatica.

Circa un adulto su cinque con diabete di tipo 1 riferisce di avere neuropatia autonomica diabetica sintomatica, una condizione che espone i pazienti al rischio di sviluppare diverse complicanze, secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Diabetes and Its Complications.

Nei risultati dei partecipanti al T1D Exchange Clinic Registry, gli adulti che hanno riferito sintomi legati alla neuropatia autonomica diabetica sintomatica avevano rischi maggiori per condizioni che vanno dalle malattie cardiovascolari e dalla neuropatia periferica diabetica alla depressione e all’uso di oppioidi rispetto a quanti non hanno segnalato la neuropatia.

«Anche se disponiamo di strumenti molto sofisticati per valutare la neuropatia autonomica, molti di questi test richiedono tempo, sono costosi e clinicamente impraticabili» ha affermato il primo autore dello studio Kara Mizokami-Stout, assistente professore di medicina interna nella divisione di metabolismo, endocrinologia e diabete all’Università del Michigan. «Volevamo comprendere i sintomi che i pazienti con diabete di tipo 1 sperimentano come potenziale risultato della neuropatia autonomica, che influenzano la qualità della vita».

La Neuropatia Autonomica Diabetica (NAD) è la complicanza più temibile del diabete ma sovente è diagnosticata tardivamente, quando ormai il danno strutturale delle fibre nervose del sistema nervoso autonomo è irrimediabile.  La diagnosi puntuale delle alterazioni del sistema nervoso autonomo consentirebbe di iniziare una serie di trattamenti in grado di arrestare la progressione del danno e di prevenire lo sviluppo della neuropatia autonomica diabetica conclamata.

Valutazione dei sintomi e della gravità
I ricercatori hanno raccolto dati di 965 adulti con diabete di tipo 1 partecipanti al T1D Exchange (un’organizzazione senza scopo di lucro focalizzata sul miglioramento dell’assistenza e dei risultati per le persone con diabete di tipo 1) che hanno completato un sondaggio nel febbraio 2018 (64% donne, 90% bianchi, età media 40 anni). I questionari sono stati utilizzati per raccogliere dati demografici.

L’indagine sui sintomi è stata utilizzata per determinare la presenza e la gravità della neuropatia autonomica diabetica, dove un punteggio più alto indica una sintomatologia peggiore. I partecipanti che avevano un punteggio superiore a 3 punti su 11 per le donne o 3 punti su 12 per gli uomini sono stati classificati come affetti da neuropatia autonomica diabetica sintomatica. Sono poi stati divisi in categorie di severità dei sintomi, lieve, moderata, grave e molto grave, utilizzando il 25°, 50° e 75° percentile del punteggio del sondaggio.

Rischio più elevato di diverse complicanze
Il 17% della coorte dello studio ha riferito di avere una neuropatia autonomica diabetica sintomatica. In questi soggetti i livelli medi di emoglobina glicata (HbA1c) erano più elevati e crescevano all’aumentare della gravità dei sintomi. I partecipanti con neuropatia avevano maggiori probabilità di riportare almeno un evento ipoglicemico grave (OR = 2,59, P = 0,002) e almeno un evento di chetoacidosi diabetica (OR = 2,86, P = 0,05) nei 3 mesi precedenti l’indagine rispetto a quelli senza neuropatia autonomica diabetica.

Rispetto ai soggetti senza sintomi, gli adulti con neuropatia avevano un rischio maggiore di malattia cardiovascolare (OR = 1,51, P = 0,02), gastroparesi (OR = 2,32, P <0,001) e neuropatia periferica diabetica (OR = 3,41, P < 0,001), oltre che maggiori probabilità di usare oppioidi (OR = 1,99, P = 0,004), riferire ansia (OR = 1,34, P = 0,03), riferire depressione (OR = 1,47, P < 0,001) e avere un reddito annuo (P = 0,03).

«Anche se studi precedenti hanno suggerito l’importanza dei fattori di rischio cardiovascolare, la nostra ricerca è una delle prime ad avere identificato delle associazioni tra neuropatia autonomica diabetica sintomatica e fattori socioeconomici e psicologici» ha detto Mizokami-Stout, sottolineando la necessità di ulteriori valutazioni su come questi fattori interagiscono con la gestione glicemica e metabolica nel diabete di tipo 1.

«Sappiamo che l’alto costo delle terapie, come l’insulina, impone un onere finanziario significativo per le persone con diabete di tipo 1 e che influisce sui risultati a breve termine come il controllo glicemico» ha aggiunto. «Tuttavia gli effetti a lungo termine sulle complicanze del diabete, sugli esiti psicologici e sulla qualità della vita necessitano di ulteriori approfondimenti. Questo offrirà un quadro più completo sui veri oneri che i nostri pazienti con diabete di tipo 1 devono sostenere».

Bibliografia

Mizokami-Stout K et al. Symptomatic diabetic autonomic neuropathy in type 1 diabetes (T1D): Findings from the T1D exchange. Journal of Diabetes and its Complications,2022,108148,ISSN 1056-8727.

fonte: pharmastar

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pharmastar

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