Diabete di tipo 2, benefici cardiaci dell’esercizio fisico a seconda di quando viene svolto

Nei pazienti con diabete di tipo 2 e obesità o sovrappeso il momento della giornata in viene effettuata l'attività fisica quotidiana può influire sui benefici dell'esercizio sulla salute cardiovascolare.

Nei pazienti con diabete di tipo 2 e obesità o sovrappeso il momento della giornata in viene effettuata l’attività fisica quotidiana può influire sui benefici dell’esercizio sulla salute cardiovascolare. È quanto emerge da una ricerca britannica pubblicata sulla rivista Diabetes Care.

Numerosi studi hanno dimostrato il ruolo dell’attività fisica nel migliorare la salute del cuore nei pazienti con diabete di tipo 2. Ma se fare esercizio in determinate ore del giorno apporti degli ulteriori benefici a questi pazienti non era ben noto fino a oggi. Lo studio condotto dai ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e del Joslin Diabetes Center ha infatti evidenziato una correlazione tra il momento della giornata in cui viene svolta un’attività fisica moderata/intensa e la salute cardiovascolare di quanti soffrono di diabete di tipo 2 e obesità o sovrappeso.

Nell’analisi, che ha coinvolto oltre 2.000 pazienti, è emerso che gli uomini che svolgevano attività fisica al mattino presentavano il maggior rischio di sviluppare la malattia coronarica (CHD), indipendentemente dalla quantità e dall’intensità dell’attività fisica settimanale, mentre quelli più attivi a mezzogiorno avevano uno stato di forma cardiorespiratorio inferiore. Nei soggetti di sesso femminile, i ricercatori non hanno invece trovato un’associazione tra il momento in cui veniva svolta un’attività specifica e il rischio di malattia coronarica o la salute cardiorespiratoria.

«Il messaggio generale per questi pazienti è che devono fare esercizio non appena possono, perché un’attività fisica regolare comporta benefici significativi per la salute» ha commentato il primo autore dello studio Jingyi Qian del Brigham and Women’s Hospital. «Ma i ricercatori che studiano gli effetti dell’allenamento dovrebbero prendere in considerazione anche il momento del giorno in cui viene svolto, in modo da poter spiegare ai loro pazienti come questo può influenzare la relazione tra esercizio e salute cardiovascolare».

Correlazioni esercizio/salute nei maschi
I ricercatori hanno analizzato i dati dello studio Look AHEAD (Action for Health in Diabetes), un’indagine clinica randomizzata multi-sito avviata nel 2001 che ha monitorato lo stato di salute di oltre 5.000 persone con diabete di tipo 2 e sovrappeso o obesità. Tra questi, oltre 2.000 avevano misurato oggettivamente l’attività fisica al basale.

Sono stati esaminati i dati degli accelerometri montati sull’anca dei partecipanti per una settimana all’inizio dello studio Look AHEAD, monitorando il momento della giornata in cui veniva effettuata l’attività quotidiana da moderata a intensa. Per valutare il livello di rischio dei partecipanti di soffrire di malattia coronarica nei successivi quattro anni, è stato utilizzato il Framingham Risk Score, un algoritmo specifico per il sesso utilizzato per stimare il rischio cardiovascolare a 10 anni di un individuo.

Secondo gli autori le differenze fisiologiche specifiche legate al genere possono aiutare a spiegare le maggiori correlazioni osservate nei maschi, che tendono a essere a rischio di malattia coronarica nelle prime fasi della vita. Hanno tuttavia fatto presente che potrebbero essere in gioco anche altri fattori, infatti ancora non è ben chiaro il motivo per cui un’attività specifica in un determinato momento del giorno possa essere associata a diversi livelli di salute e forma fisica.

Un punto di partenza da approfondire
Gli autori inoltre non sono stati in grado di spiegare le differenze tra i ritmi circadiani dei partecipanti: se una corsa alle ore 18:00 per un individuo può rappresentare un esercizio serale, per un soggetto incline a svegliarsi più tardi nel corso della giornata può essere considerata biologicamente un’attività pomeridiana, indipendentemente da come è stato registrato nello studio l’orario dell’attività.

«L’interesse per l’interazione tra l’attività fisica e il sistema circadiano sta ancora emergendo», ha detto Qian. «Abbiamo creato una metodologia per quantificare e caratterizzare i partecipanti in base al tempo della loro attività fisica che può consentire ai ricercatori di condurre ulteriori studi su altre coorti».

«La tempistica dell’attività fisica moderata/intensa è associata allo stato di forma cardiorespiratorio e al rischio cardiovascolare negli uomini con diabete di tipo 2, indipendentemente dalla quantità e dall’intensità dell’esercizio» hanno concluso gli autori. «Sono necessari studi prospettici per determinare gli impatti di queste tempistiche sulla salute cardiovascolare».

Bibliografia

Qian J et al. Association of Objectively Measured Timing of Physical Activity Bouts With Cardiovascular Health in Type 2 Diabetes. Diabetes Care 2021 Feb; dc202178.

 

Davide Cavaleri

fonte: Pharmastar

fonte:

Pharmastar

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