Diabete di tipo 2, il rischio di complicanze e morte aumenta tento più la diagnosi è precoce

Chi si ammala a 50 anni di diabete di tipo 2 ha un rischio di complicanze e morte precoce maggiore rispetto a chi riceve la medesima diagnosi più in là negli anni.

Chi si ammala a 50 anni di diabete di tipo 2 (DM2) ha un rischio di complicanze e morte precoce maggiore rispetto a chi riceve la medesima diagnosi più in là negli anni.
Ecco quanto conclude su JAMA Network Open uno studio coordinato dalla NYU Grossman School of Medicine di New York che ha messo a confronto tre classi di età in cui è avvenuta la diagnosi di DM2 (50-59 anni, 60-69 e oltre 70 anni) scoprendo che il rischio di morte è maggiore tra i più giovani (49%) rispetto agli altri due gruppi. Il rischio si è infatti attestato a 10% per chi ha ricevuto una diagnosi tra 60 e 69 anni e a 8% per gli over-70.

«Da questo studio di coorte, che ha analizzato oltre un ventennio di dati longitudinali raccolti da pazienti di età pari o superiore a 50 anni, emergono prove di una differente correlazione tra insorgenza del DM2 in età diverse e rischio di complicanze o morte, tenuto conto della durata della malattia» scrivono gli autori, coordinati da Judy Zhong della Divisione di Biostatistica alla NYU Grossman, che dopo avere analizzato i dati di oltre 7 mila ultracinquantenni che avevano ricevuto una diagnosi incidente di diabete hanno scoperto che non solo il rischio di mortalità in eccesso, ma anche quello di complicanze aumentava in modo significativo quanto più precocemente avveniva la diagnosi. In particolare, chi si ammalava di DM2 tra 50 e 59 anni aveva un rischio di malattie cardiache del 66% più elevato rispetto alla popolazione generale della medesima età. Rischio che scendeva al 25% nel gruppo con diagnosi di DM2 tra i 60 e i 69 anni e al 15% se la malattia era stata diagnosticata dopo gli 80. Allo stesso modo l’eccesso di rischio per il deterioramento cognitivo era rispettivamente del 30%, dell’8% e del 3% e quello per un evento cerebrovascolare del 64%, del 41% e del 5%. Per quanto riguarda la disabilità, il rischio del gruppo che aveva ricevuto la diagnosi tra i 50 e i 59 anni era addirittura doppio, mentre per la fascia 60-69 anni era del 44% e per gli over-70 del 4%.
«Da queste differenze significative emerge la necessità di migliorare la gestione del diabete tenendo in debito conto l’età anagrafica al momento della diagnosi» conclude Zhong.

JAMA Network Open 2022. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2022.32766
http://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2022.32766

Fonte: Doctor33

fonte:

Doctor33

Iscriviti alla Newsletter

Non perdere nessuna notizia, riceverai tutti gli aggiornamenti nella tua casella

Condividi con un amico