Diabete, principi attivi derivati dalle alghe per la prevenzione

Una delle armi oggi disponibili per contrastare l’eccesso degli zuccheri viene dalla nutraceutica e dai principi attivi contenuti in due alghe marine provenienti dalle acque oceaniche.

L’eccesso di zuccheri del sangue è una delle cause di malattie croniche di grande impatto sociale e sanitario come il diabete e la Steatosi epatica non alcolica.

“Il diabete è uno dei più importanti problemi di salute pubblica a livello mondiale – afferma Antonio Ceriello, coordinatore del progetto Diabete dell’IRCCS MultiMedica -. La mortalità è diminuita del 23% in dieci anni, ma il numero di nuovi casi risulta in forte aumento. Rappresenta una condizione che interessa, solo nel nostro Paese, oltre 3 milioni e 200 mila persone”,

Errate abitudini alimentari, sovrappeso, obesità, sedentarietà, sono tra le cause più diffuse dell’alterato metabolismo degli zuccheri, che col tempo porta a danni d’organo o patologie croniche. Una delle armi oggi disponibili per contrastare l’eccesso degli zuccheri viene dalla nutraceutica e dai principi attivi contenuti in due alghe marine provenienti dalle acque oceaniche.

Il derivato dalle alghe Ascophyllum Nodosum, Fucus Vesiculosus (Gdue di Aesculapius) è stato testato in recenti studi clinici. Diverse ricerche hanno dimostrato come Gdue riduca l’indice glicemico, i picchi glicemici postprandiali e la risposta insulinica. Inoltre, aumenta il senso di sazietà e aiuti a mantenere il peso corporeo ideale.

Particolarmente importante è il ruolo della nutraceutica nella prevenzione.

“Quella del prediabete – spiega Giuseppe Derosa responsabile del Dipartimento Diabete e malattie metaboliche del Policlinico San Matteo-Università di Pavia – è una condizione ancora sottovalutata nella quale però è fondamentale intervenire prima che sia troppo tardi. Il primo passo per la prevenzione è l’adozione di uno stile di vita sano nella scelta dei cibi e nell’attività fisica. Tuttavia questo approccio è risultato fallimentare nella pratica quotidiana. Le motivazioni sono le più varie, ma agiscono in modo sinergico a produrre un risultato disastroso. Le abitudini alimentari che in Italia si associano a forti tradizioni locali oppure al contrario la mancanza di tempo per cucinare a casa spinge all’acquisto di cibi precotti ricchi di grassi e di zuccheri, spesso non percepiti dal consumatore.

“La nutraceutica – aggiunge Derosa – può rappresentare un’arma molto importante a disposizione di medici e pazienti. Sono rimedi non ‘classici’ che includono una serie di molecole con un effetto favorevole sulla glicemia e la resistenza all’insulina. Gdue risulta ben tollerato dall’organismo, non presenta effetti collaterali e può essere somministrato anche per tre anni prima di dover passare ad un’altra cura. È quindi particolarmente indicato per quelle persone a rischio d’insorgenza di diabete”.

“Gdue dovrebbe però sempre essere assunto dietro indicazione da parte di personale medico specializzato”, conclude il prof. Derosa.

 

Alessandro Visca

fonte: medicopaziente.it

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