Il diabete di tipo 2 si associa a un aumento del rischio di Parkinson e di una sua più rapida progressione

Sembra confermato il legame tra diabete tipo 2 e una più rapida progressione dei sintomi motori nel Parkinson.

I pazienti con diabete di tipo 2 possono avere un rischio maggiore di sviluppare la malattia di Parkinson e di sperimentarne una più rapida progressione, secondo quanto conclude una metanalisi pubblicata su Movement Disorders. «Dato che il diabete di tipo 2 e il morbo di Parkinson sono patologie che colpiscono in prevalenza la medesima fascia di età, precedenti revisioni sistematiche e meta-analisi hanno esplorato la relazione tra le due patologie con risultati contrastanti» esordisce il coautore Alastair Noyce, professore associato in neurologia preventiva al Wolfson Institute of Preventive Medicine della Queen Mary University di Londra, Regno Unito, che assieme ai colleghi ha voluto verificare se il diabete tipo 2 avesse un ruolo nello sviluppo del Parkinson attraverso una revisione sistematica e una meta-analisi degli studi osservazionali pubblicati in 6 diversi database biomedici.

«Abbiamo selezionato studi di elevata qualità sull’associazione tra diabete tipo 2 e morbo di Parkinson in termini di rischio e progressione. E per valutare gli effetti causali della responsabilità genetica del diabete tipo 2 sul rischio e sulla progressione della malattia di Parkinson abbiamo utilizzato la randomizzazione mendeliana utilizzando dati derivati da studi di associazione genomica» spiegano gli autori che su 33.408 studi ne hanno selezionati 28, calcolando che i soggetti con diabete di tipo 2 avevano il 21% di probabilità in più di sviluppare il Parkinson rispetto ai non diabetici. L’analisi ha anche rivelato un’associazione tra diabete tipo 2 e una più rapida progressione del Parkinson, sia in termini di sintomi motori sia di declino cognitivo. Anche la randomizzazione mendeliana ha confermato il legame tra diabete tipo 2 e una più rapida progressione dei sintomi motori nel Parkinson, senza peraltro trovare prove a supporto di un possibile legame con il declino cognitivo. «Questi risultati ben si accordano con studi precedenti da cui emerge che i farmaci antidiabetici riducono il rischio e la gravità del Parkinson. Pertanto, uno screening accurato del diabete di tipo 2 e un suo eventuale tempestivo trattamento potrebbero essere consigliabili nei pazienti con Parkinson» conclude Noyce.

fonte: Doctor33

 

 

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Doctor33

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