Negli anziani la presenza di diabete di tipo 2 si associa a un progressivo declino della funzione cerebrale

Da uno studio emerge una correlazione significativa tra presenza di diabete di tipo 2 e declino nella memoria verbale e nella fluidità lessicale.

Da uno studio pubblicato su Diabetologia emerge che negli anziani la presenza di diabete di tipo 2 si associa a un declino della memoria e della fluidità verbale nell’arco di un quinquennio. «Ma, contrariamente agli studi precedenti, la riduzione del volume encefalico, spesso riscontrata negli anziani con diabete di tipo 2, non correla in modo diretto con il declino cognitivo osservato nel medesimo intervallo temporale» afferma la coautrice Michele Callisaya, della Monash University di Melbourne, Australia. Allo studio hanno preso parte 705 persone di età compresa tra 55 e 90 anni, di cui 348 con diabete di tipo 2 (età media 68 anni) e 357 non diabetiche (età media 72 anni), sottoposte a risonanza magnetica cerebrale e a valutazione neuropsicologica della funzione globale e dei sette domini cognitivi. Le valutazioni sono state ripetute tre volte in un periodo medio di follow-up di poco meno di 5 anni.

«I nostri dati mostrano un’associazione significativa tra presenza di diabete di tipo 2 e declino nella memoria verbale e nella fluidità lessicale» riprende la ricercatrice, precisando che sebbene i diabetici presentassero una maggiore atrofia cerebrale all’inizio dello studio, non sono emerse differenze nel grado di eventuale peggioramento dell’atrofia cerebrale tra i partecipanti con e senza diabete durante il follow-up. Non solo: dai risultati ottenuti non emergono prove del fatto che il tasso di atrofia cerebrale abbia un impatto diretto sulla relazione tra diabete e stato cognitivo. Altro dato interessante è che nelle persone non diabetiche la velocità verbale risulta leggermente aumentata di anno in anno, mentre diminuisce nei soggetti con diabete di tipo 2. «Nella popolazione da noi esaminata la presenza di diabete di tipo 2 si lega a un calo della memoria verbale e della fluidità lessicale nell’arco di circa 5 anni. L’effetto del diabete sull’atrofia cerebrale potrebbe iniziare precocemente, per esempio nella mezza età, data l’evidenza di una maggiore atrofia cerebrale nelle persone con diabete di tipo 2 all’inizio dello studio. Se questo fosse il caso, sia gli interventi farmacologici sia quelli sullo stile di vita per prevenire l’atrofia cerebrale nel diabete di tipo 2 dovrebbero iniziare prima dell’età avanzata» conclude Callisaya.

Diabetologia. 2018. doi: 10.1007/s00125-018-4778-9
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30547230

fonte:

DOCTOR33

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