Più facile perdere peso con un frequente auto-monitoraggio alimentare

Dedicare una ventina di minuti al giorno all’auto-monitoraggio alimentare ha comportato una maggior calo ponderale nei soggetti che hanno preso parte a un programma per la perdita di peso gestito via web.

Dedicare una ventina di minuti al giorno all’auto-monitoraggio alimentare ha comportato una maggior calo ponderale nei soggetti che hanno preso parte a un programma per la perdita di peso gestito via web. Lo rivela una ricerca statunitense appena pubblicata sulla rivista Obesity.

L’auto-monitoraggio alimentare giornaliero consiste nel registrare tutti gli alimenti e le bevande consumate, le dimensioni delle porzioni e il metodo di preparazione. La diffusione dei siti web con l’analisi dei nutrienti e delle applicazioni per smartphone consentono un facile calcolo delle calorie totali e dei grassi consumati, semplificando molto il monitoraggio da parte dei pazienti.

«Questo è un fattore importante, poiché il calcolo continuo delle calorie assunte fornisce una consapevolezza sul raggiungimento degli obiettivi. È un sistema molto efficace e non è così difficile come si può pensare», ha detto l’autore principale dello studio Jean Harvey, dell’Università del Vermont.

Sfortunatamente molte persone impegnate in questi programmi non sono costanti nel registrare l’assunzione di cibo al momento del consumo, così la frequenza dell’auto-monitoraggio si riduce col passare del tempo, nonostante il ripetuto incoraggiamento a non mollare per raggiungere gli obiettivi.

«Per questo motivo lo studio si proponeva di quantificare il tempo e la frequenza giornaliera di auto-monitoraggio alimentare per i partecipanti a un intervento comportamentale di controllo del peso online della durata di 24 settimane» spiegano gli autori. «Dato che l’aderenza all’auto-monitoraggio è legata al successo della perdita di peso, ma tende a diminuire nel tempo, era importante comprendere le soglie di impegno necessarie a ottenere un calo ponderale clinicamente significativo, così da poter stabilire degli obiettivi e delle aspettative ragionevoli per i partecipanti al programma».

Un programma di auto-monitoraggio online 
Per valutare il tempo richiesto dall’auto-monitoraggio e stabilire in che modo è correlato con la perdita di peso, il team di ricerca ha coinvolto e monitorato per sei mesi 142 partecipanti allo studio iReach2 (Internet Obesity Treatment Enhanced with Motivational Interviewing). I soggetti avevano un indice di massa corporea compreso tra 25 e 50, erano sottoposti a dieta e utilizzavano app e programmi per la perdita di peso. Hanno ricevuto il sostegno online settimanale di un dietologo e hanno avuto accesso a un portale web dedicato per registrare i loro progressi.

Dovevano seguire una dieta a ridotto contenuto calorico e assumere meno del 25% delle calorie dai grassi. Un portale web dedicato forniva loro un feedback in tempo reale sulle calorie totali consumate nella giornata in base agli alimenti assunti e alle dimensioni delle porzioni, oltre a indicare le calorie rimanenti per raggiungere l’obiettivo giornaliero di ciascun partecipante.

Meglio più sessioni al giorno
Le persone che hanno avuto i risultati migliori sono state in grado di perdere più del 10% del loro peso corporeo, dedicando mediamente 23,2 minuti al giorno all’inserimento dei dati durante il primo mese, ma al sesto mese la durata media dell’auto-monitoraggio è scesa a 14,6 minuti al giorno.

I ricercatori hanno notato che, più che il tempo trascorso nell’inserimento dei dati, aveva rilevanza il numero giornaliero di volte in cui i pazienti interagivano con il sistema online. Almeno due accessi al giorno per registrare l’assunzione di cibo erano associati a un maggiore successo in termini di riduzione del peso corporeo.

«Sembrerebbe che per essere efficace, l’auto-monitoraggio debba essere effettuato circa tre volte al giorno, piuttosto che tutto in una singola sessione, suggerendo che l’accesso al sistema più in corrispondenza con l’assunzione del cibo dia loro un’idea migliore del bilanciamento delle calorie durante tutta la giornata, in linea con le raccomandazioni del programma» fanno presente gli autori.

L’apporto dello studio in sintesi
Nel complesso il principale contributo dello studio è una migliore valutazione del tempo effettivo richiesto ai partecipanti per monitorare da soli l’assunzione di cibo. Con questi dati è possibile fare una stima della durata dell’impegno necessaria ad aumentare le probabilità di ottenere una perdita di peso clinicamente significativa.

I soggetti che hanno riportato un calo ponderale almeno del 10% hanno dedicato in media 23 minuti al giorno all’auto-monitoraggio durante il mese 1 e 16 minuti al giorno al sesto mese. Ventitré minuti al giorno rappresentano un impegno di circa 2,5 ore settimanali all’inizio del programma, quando i partecipanti stanno prendendo confidenza con il sistema di inserimento dei dati. Secondo i ricercatori, al sesto mese può ridursi a meno di 2 ore settimanali.

«I risultati dello studio hanno confermato che la frequenza dell’auto-monitoraggio è significativamente correlata ai risultati in un programma di perdita di peso comportamentale gestito online» concludono i ricercatori. L’avere identificato la durata dell’impegno giornaliero «consente lo sviluppo di obiettivi di auto-monitoraggio molto specifici e più aspettative sull’impegno richiesto in termini di tempo».

Davide Cavaleri

fonte: Pharmastar

Bibliografia

Harvey J et al. Log Often, Lose More: Electronic Dietary SelfMonitoring for Weight Loss. Obesity (Silver Spring). 2019 Mar;27(3):380-384.

fonte:

PHARMASTAR

Iscriviti alla Newsletter

Non perdere nessuna notizia, riceverai tutti gli aggiornamenti nella tua casella

Condividi con un amico