Diabete di tipo 2, le statine proteggono dal rischio cardiovascolare i pazienti fino all’età di 85 anni

Nei pazienti anziani con diabete di tipo 2 l'uso di statine è associato a riduzioni significative dell'incidenza di malattia cardiovascolare aterosclerotica e mortalità per tutte le cause.

Nei pazienti anziani con diabete di tipo 2 l’uso di statine è associato a riduzioni significative dell’incidenza di malattia cardiovascolare aterosclerotica e mortalità per tutte le cause. Questo effetto si è ridotto dopo gli 85 anni fino a scomparire dopo i 90 anni. Nessun beneficio invece negli anziani oltre i 74 anni senza diabete.
E’ quanto emerge da un’analisi retrospettiva spagnola su un ampio campione di popolazione e pubblicato sul British Medical Journal.

Nei pazienti anziani con diabete di tipo 2 l’uso di statine è associato a riduzioni significative dell’incidenza di malattia cardiovascolare aterosclerotica e mortalità per tutte le cause. Questo effetto si riduce dopo gli 85 anni fino a scomparire dopo i 90 anni. Nessun beneficio invece negli anziani oltre i 74 anni senza diabete

E’ quanto emerge da un’analisi retrospettiva spagnola su un ampio campione di popolazione e pubblicato sul British Medical Journal.
La malattia cardiovascolare è la principale causa di morte a livello globale. Le popolazioni più anziane ne sono particolarmente vulnerabili, con incidenza e mortalità quasi tre volte superiori nei soggetti con più di 74 anni rispetto ai più giovani.

Se si considera che «le proiezioni di crescita della popolazione stimano che le persone di età superiore a 74 anni rappresenteranno più del 10% della popolazione nei paesi sviluppati nel 2050, la prevenzione delle malattie cardiovascolari in questi soggetti sarà una delle principali sfide della politica sanitaria mondiale nei prossimi decenni» scrivono l’autore dello studio, Rafael Ramos, dell’Università di Girona, in Spagna, e colleghi.

Uno studio di coorte retrospettivo

Alla base di una nuova analisi spagnola c’è il fatto che l’efficacia delle statine come prevenzione secondaria nel ridurre gli eventi e la mortalità cardiovascolare in adulti di età pari o superiore a 75 anni è ben consolidata, e che le prescrizioni di statine ai pazienti anziani sono aumentate negli ultimi decenni

«Mancano però evidenze sui loro effetti nella prevenzione primaria in persone di età superiore a 74 anni, in particolare in quelle di 85 anni o più» affermano gli autori
Per colmare questa lacuna, è stato condotto uno studio di coorte retrospettivo sulla base dei dati del Catalan primary care system (SIDIAP), un database di assistenza primaria spagnolo che includeva i record di oltre 6 milioni di persone. Sono stati cercati specificamente individui di età pari o superiore a 75 anni, senza storia di ASCVD, sottoposti ad almeno una visita tra luglio 2006 e dicembre 2007.

I partecipanti sono stati stratificati in base alla presenza di diabete mellito di tipo 2 e come nuovi utilizzatori o non utilizzatori di statine.
Delle 46.864 persone che soddisfacevano questi criteri, 7.502 (16,0%) avevano iniziato il trattamento con statine e 7.880 (16,8%) avevano il diabete di tipo 2.

Statine protettive nei diabetici tra 75 e 84 anni

Le analisi statistiche hanno mostrato che, con un follow-up mediano di 7,7 anni, l’uso di statine non ha avuto alcun beneficio nel ridurre l’incidenza di ASCVD o la mortalità per tutte le cause per l’intera popolazione dello studio.

Ramos e colleghi hanno tuttavia trovato che le statine risultano protettive nei pazienti diabetici, almeno in quelli di età compresa tra 75-84 anni, con un hazard ratio (HR) di 0,76 per CVD e di 0,84 per la mortalità per tutte le cause.
Al contrario, nei pazienti di età pari o superiore a 85 anni, gli HR per i sono stati di 0,82 per ASCVD e 1,05 per la mortalità per tutte le cause.

HR di ASCVD e mortalità per tutte le cause per età con l’uso di statine nei partecipanti con e senza diabete di tipo 2
I risultati mostrano una mancanza di associazione tra il trattamento con statine e la riduzione degli eventi ASCVD o la mortalità per tutte le cause in assenza di diabete di tipo 2 in pazienti anziani e molto anziani, nonostante il rischio di ASCVD in entrambi i gruppi di età fosse significativamente superiore alle soglie di rischio proposte per l’uso di statine nelle linee guida per la prevenzione cardiovascolare.

In definitiva lo studio ha evidenziato che «la prevenzione primaria con statine è associata a una riduzione della malattia cardiovascolare aterosclerotica o a mortalità per tutte le cause nei soggetti con diabete mellito di tipo 2, anche se questo effetto si riduce molto dopo gli 85 anni e scompare nei nonagenari. Questi risultati quindi non avvalorano l’uso diffuso di statine in popolazioni anziane e molto anziane, ma lo supportano in soggetti con diabete di età inferiore a 85 anni» commentano Ramos e colleghi.

 

Davide Cavaleri

Biografia

Ramos R et al. Statins for primary prevention of cardiovascular events and mortality in old and very old adults with and without type 2 diabetes: retrospective cohort study. BMJ 2018;362:k3359

fonte:

PHARMASTAR

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