Diabete, dati dei pazienti anziani importanti per capire l’aspettativa di vita e decidere la terapia

È possibile utilizzare alcuni dati dei pazienti diabetici, come la storia clinica e l'uso ricorrente di farmaci, per prevedere l'aspettativa di vita.

È possibile utilizzare alcuni dati dei pazienti, come la storia clinica e l’uso ricorrente di farmaci, per prevedere l’aspettativa di vita a cinque e 10 anni delle persone anziane con diabete. Questo è quanto si legge in uno studio pubblicato su Diabetes Care da Kevin Griffith del Va Boston Healthcare System e dal suo gruppo di lavoro. Secondo i ricercatori, tali previsioni possono aiutare i medici a sviluppare obiettivi terapeutici personalizzati che bilancino rischi e benefici. «Le linee guida raccomandano di individuare gli obiettivi individuali del trattamento per gli adulti più anziani con diabete ma non forniscono indicazioni ai medici su come decidere se le persone ricadano in classi diverse per l’aspettativa di vita» spiegano gli autori.

Per sviluppare un modello con elevata validità predittiva della mortalità futura, i ricercatori hanno esaminato i dati delle cartelle cliniche elettroniche di oltre 275.000 veterani statunitensi con diabete che avevano almeno 65 anni. Usando la modellazione predittiva, hanno identificato 37 fattori sospettati di avere un impatto sulla mortalità negli anziani con diabete, tra cui variabili demografiche, prescrizioni per insulina o sulfoniluree, biomarcatori come emoglobina A1c, pressione sanguigna, indice di massa corporea e livelli di colesterolo e trigliceridi. I fattori predittivi hanno incluso anche la storia clinica e più di 20 procedure mediche e patologie concomitanti. I risultati hanno permesso di posizionare i pazienti in tre categorie in base all’attesa della morte entro cinque anni, da cinque a 10 anni e a più di 10 anni. I modelli finali per la mortalità a cinque e 10 anni hanno mostrato un’alta validità predittiva e l’importanza di diverse caratteristiche individuali e specifiche della condizione che possono fornire informazioni ai medici e ai pazienti sull’aspettativa di vita. «Non stiamo dicendo che la presenza di uno di questi fattori di rischio si traduca in una riduzione dell’aspettativa di vita; tuttavia, più sono i fattori di rischio che gli individui presentano, maggiore è il rischio di mortalità nel tempo» affermano gli esperti. Lo studio presenta alcune limitazioni, tra cui il fatto che l’analisi si è basata su una coorte di veterani, ed è possibile che i risultati non possano essere generalizzati ad altri scenari.

Diabetes Care 2020. Doi: 10.2337/dc19-1870
https://doi.org/10.2337/dc19-1870

 

Fonte: Doctor33

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Doctor33

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