Diabete di tipo 2, terapia cognitivo-comportamentale riduce emoglobina glicata, depressione e angoscia

Gli adulti con diabete di tipo 2 possono riuscire a migliorare i livelli di emoglobina glicata e a ridurre i sintomi depressivi e l'angoscia se vengono sottoposti a una terapia cognitivo-comportamentale personalizzata.

Gli adulti con diabete di tipo 2 possono riuscire a migliorare i livelli di emoglobina glicata e a ridurre i sintomi depressivi e l’angoscia se vengono sottoposti a una terapia cognitivo-comportamentale personalizzata, secondo gli esiti di uno studio pubblicato di recente sulla rivista Diabetes Care.

«La letteratura precedente suggerisce che i problemi comportamentali comorbidi come i sintomi di depressione e di angoscia correlati al diabete sono comuni e sono associati a scarsi comportamenti di auto-cura e a esiti peggiori di salute a medio e lungo termine», hanno scritto il primo autore dello studio Doyle Cummings, della East Carolina University di Greenville, in North Carolina e colleghi. «È necessario adottare nuove strategie di cura a livello di assistenza primaria, che normalmente gestisce il diabete di tipo 2. Con le attuali impostazioni, la presenza concomitante di sintomi comportamentali potrebbe non essere riconosciuta, forse in parte a causa di strategie di gestione poco chiare una volta che vengono identificati».

Depressione e angoscia correlate al diabete
Il team guidato da Cummings ha condotto uno studio controllato randomizzato di 12 mesi su 139 adulti con diabete di tipo 2 (età media 52,6 anni, 77,7% donne, HbA1c media 9,6%) e la presenza di sintomi depressivi. I partecipanti sono stati reclutati in un’area rurale. Al basale, lo screening per i sintomi di angoscia e depressione sono stati misurati in base rispettivamente alla Diabetes Distress Scale-2 e al Patient Health Questionnaire-2.

I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale alle cure standard o al trattamento di intervento, che comprendeva una terapia cognitivo-comportamentale o una consulenza su come apportare piccoli cambiamenti allo stile di vita in funzione della gravità dei sintomi di depressione e angoscia. La terapia prevedeva 12 sedute individuali finalizzate a ridurre i sintomi depressivi e il senso di angoscia e a migliorare la gestione del diabete.

Dopo 6 mesi tutti i partecipanti erano stati valutati e assegnati a una nuova forma di trattamento, se necessario. Per esempio, tutti coloro che hanno riferito un aumento dei sintomi depressivi dopo aver apportato anche piccole variazioni al loro stile di vita, sono stati riassegnati al gruppo di terapia cognitivo-comportamentale.

Risultati positivi con la terapia psicologica
Nel gruppo di intervento i livelli di HbA1c si sono ridotti in media dello 0,92% rispetto a un calo dello 0,31% nel gruppo sottoposto alla terapia standard, anche se i ricercatori hanno fatto presente che questa misura non ha raggiunto la significatività. Sono tuttavia diminuiti il senso di angoscia (p=0,001) e i sintomi depressivi (p=0,01) correlati al regime terapeutico adottato, mentre sono migliorati i comportamenti di auto-cura (p=0,03) e l’aderenza al farmaco (p=0,02) rispetto al gruppo di cure standard.

I ricercatori hanno anche trovato una correlazione tra la riduzione dei livelli di HbA1c e i miglioramenti nell’angoscia correlato al regime di trattamento (p=0,0001) e l’aderenza al farmaco (p=0,007).

«Data la complessità e le interazioni tra controllo glicemico, impegno nelle attività di auto-cura del diabete e le preoccupazioni per la salute mentale, questi risultati sottolineano la necessità di un approccio più integrato che coinvolga un supporto sanitario multidisciplinare» hanno scritto gli autori.

 

Davide Cavaleri

fonte: Pharmastar

Bibliografia

Cummings, DM et al. Randomized Trial of a Tailored Cognitive Behavioral Intervention in Type 2 Diabetes With Comorbid Depressive and/or Regimen-Related Distress Symptoms: 12-Month Outcomes From COMRADE. Diabetes Care. 2019 May;42(5):841-848.

fonte:

PHARMASTAR

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