In un articolo pubblicato su Annals of Internal Medicine e firmato da Sina Kianersi del Dipartimento di Medicina al Brigham and Women’s Hospital e Harvard Medical School di Boston, si legge che il cronotipo serale può favorire uno stile di vita non salutare e aumentare il rischio di diabete di tipo 2 (DM2). In altri termini, i nottambuli sarebbero maggiormente a rischio di diabete.
Per giungere a queste conclusioni gli autori si sono concentrati sul cronotipo autovalutato dei partecipanti, ossia la loro preferenza naturale di dormire e svegliarsi prima o più tardi, classificandoli come mattinieri o nottambuli. E analizzando i comportamenti riferiti, lo stile di vita e le abitudini al sonno di oltre 60.000 infermiere di mezza età i ricercatori hanno scoperto che rispetto alle coetanee mattiniere, le nottambule avevano un rischio di sviluppare DM2 maggiore del 72% e il 54% di probabilità in più di avere comportamenti di vita non salutari. Rischio che è sceso al 19% dopo gli opportuni aggiustamenti per fattori legati allo stile di vita, ossia alimentazione, consumo di alcol, attività fisica, abitudine al fumo, consumo di alcolici. «Considerando i comportamenti non salutari, la forte associazione tra cronotipo e rischio di DM2 si è ridotta ma è rimasta, il che significa che i fattori legati allo stile di vita giocano un ruolo significativo» commenta Kianersi, ipotizzando che i risultati ottenuti potrebbero essere collegati a una mancata rispondenza tra il ritmo circadiano di una persona e il suo ambiente fisico e sociale come succede per esempio nei turnisti, che vivono secondo programmi opposti alle loro preferenze circadiane. Concludono i ricercatori: «Se potessimo individuare un nesso causale tra cronotipo, diabete o altre malattie, i medici potrebbero adattare meglio le strategie di prevenzione ai loro pazienti».
E in un editoriale di commento Kehuan Lin e colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e nutrizione alla Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, rilevano che il disegno statistico dello studio limita la sua capacità di stabilire il nesso di causalità. «Dato che il cronotipo potrebbe subire modifiche eventualmente correlate a possibili variazioni dello stile di vita, servono ulteriori studi per capire se il cronotipo è un indicatore di uno stile di vita non sano o un determinante indipendente» concludono gli editorialisti.
Annals of Internal Medicine 2023. Doi: 10.7326/M23-2257
https://doi.org/10.7326/M23-2257
Annals of Internal Medicine 2023. Doi: 10.7326/M23-2257
https://doi.org/10.7326/M23-2257
fonte: Doctor33