L’ipertensione notturna raddoppia il rischio di morte nei diabetici

I diabetici con valori pressori alti solo di notte mostrano una riduzione della sopravvivenza.

Secondo uno studio dell’Università di Pisa l’ipertensione notturna nei diabetici raddoppia il rischio di morte per qualsiasi causa indipendentemente dal controllo metabolico. La ricerca è stata selezionata come finalista per il premio “Hypertension Early Career Award” fra gli abstract presentati al congresso internazionale dell’American heart association “Hypertension Scientific Sessions 2021”. E il premio è stato ritirato da Martina Chiriacò, specializzanda in Medicina interna all’Università di Pisa. Si chiama Champ1on lo studio premiato, coordinato da Domenico Tricò, svolto su pazienti seguiti all’Azienda ospedaliero-universitaria pisana.

«In alcune patologie come il diabete e l’ipertensione resistente la pressione arteriosa non diminuisce adeguatamente durante la notte e questa condizione è chiamata ‘non dipping’» spiegano gli esperti, sottolineando che in alcuni casi la pressione arteriosa media notturna è addirittura maggiore rispetto ai valori diurni, condizione denominata ‘reverse dipping’. Precedenti studi hanno dimostrato che il reverse dipping si associa a patologie renali e cardiovascolari, ma il suo effetto a lungo termine sulla mortalità non è chiaro. Specie nei diabetici, aspetto che Champ1on ha cercato di chiarire: gli autori hanno sottoposto 349 diabetici a monitoraggio ambulatoriale della pressione delle 24 ore analizzandone la loro sopravvivenza 21 anni dopo. E a conti fatti emerge che il 52% dei pazienti ha una pressione tipo non-dipping e che il 20% era composto da reverse dipper. Questi ultimi mostravano un rimodellamento cardiaco concentrico, segno di cardiopatia ipertensiva. Ma non solo: i pazienti con valori pressori alti solo di notte mostrano una riduzione della sopravvivenza simile a quella degli ipertesi nell’arco delle 24 ore. In sintesi, lo studio mostra che un diabetico su 10 è un reverse dipper e che tale condizione raddoppia, dopo 21 anni, il rischio di morte per qualsiasi causa indipendentemente dal controllo pressorio. «Alla luce di questi risultati appare quindi fondamentale che i medici generalisti e i diabetologi utilizzino il monitoraggio pressorio delle 24 ore per evidenziare un alterato controllo pressorio notturno, non altrimenti evidente durante le normali visite ambulatoriali, al fine di ottimizzare il trattamento e la gestione del diabete» concludono gli autori.

Hypertension Scientific Sessions 2021.

fonte: Doctor33

 

 

 

fonte:

Doctor33

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